RIFORMA PENSIONI 2024, LO SQUILIBRIO DEMOGRAFICO

Uno studio di Bnl Bnp Paribas evidenzia che alla fine del secolo si potrà registrare un calo della popolazione mondiale che non si vedeva da più di 500 anni. A patire maggiormente in Europa sarà la popolazione italiana, che dovrebbe risultare pari a circa poco meno dei due terzi di quella del 2022. Un dato che dipende in particolare dalla denatalità. Di fatto nel nostro Paese si accentuerà lo squilibrio demografico con tutto quel che ne consegue in termini previdenziali. Secondo la riforma delle pensioni la spesa per la previdenza dovrebbe continuare a crescere in rapporto al Pil nei prossimi anni e con tutta probabilità dovrebbero essere varate misure per contenerla, come una rivalutazione ridotta per certe fasce di pensioni piuttosto che interventi su altre prestazioni come le pensioni di reversibilità.



IL RISCHIO ILLUSIONE PER I GIOVANI.IL REBUS DELLA RIFORMA PENSIONI 2024

La popolazione anziana in crescita dovrebbe riuscire a far fronte alla situazione grazie anche ai risparmi cumulati negli anni precedenti, ma questo diventerà più difficile per le generazioni più giovani, che anzi potrebbero anche illudersi di poter riuscire ad avere gli stessi standard di vita degli attuali anziani. Difficile che ciò possa avvenire sia per gli importi dei futuri assegni previdenziali, sostanzialmente interamente nel sistema contributivo, sia per la capacità di risparmio durante la vita lavorativa, visti i livelli dei redditi e le relativa instabilità delle carriere. Sembra, quindi, diventare ancora più importante il ruolo della previdenza complementare, anche se la possibilità per i giovani di potervi accedere potrebbe essere limitata proprio dalla scarsa capacità di risparmio.



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