RIFORMA PENSIONI 2024, L’ADEGUATEZZA DEGLI IMPORTI

Il potere d’acquisto delle pensioni, tema al centro della riforma, è sceso negli ultimi anni, a causa soprattutto dell’impennata inflazionistica seguita all’invasione russa dell’Ucraina, con le relative conseguenze sui prezzi dei beni energetici. Il tutto nonostante il meccanismo di rivalutazione che garantisce ogni anno un aumento dell’importo degli assegni parametrato sull’inflazione presunta e corretto poi in base a quella reale. Probabilmente un miglioramento si dovrebbe vedere l’anno prossimo, visto che il ritmo del rialzo dei prezzi ha decisamente rallentato negli ultimi mesi. Tuttavia, a destare preoccupazione in prospettiva è l’adeguatezza degli importi delle pensioni degli attuali giovani, soprattutto di quanto hanno da poco iniziato a lavorare.



RIFORMA PENSIONI 2024, IL TEMA DA AFFRONTARE QUANTO PRIMA

Infatti, per chi potrà contare sempre meno sul sistema misto e soprattutto per chi sarà nel pieno sistema contributivo l’importo delle pensioni sarà molto più basso, in proporzione rispetto all’ultima retribuzione, di quanti hanno potuto contare sul sistema retributivo. E, quindi, in caso di nuove fiammate inflazionistiche l’erosione del potere d’acquisto si farà sentire ancora di più, un po’ come accaduto ai percettori delle minime. Senza dimenticare che sarà difficile poter vedere bonus e sussidi a integrazione degli assegni visto che dovrebbero essere piuttosto generalizzati e non focalizzati su alcune fasce di reddito. Andranno, quindi, trovate alcune contromisure (passando anche dalla previdenza complementare) e chiaramente prima si provvederà, meglio sarà per i futuri pensionati.



— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Leggi anche

SPY FINANZA/ Salari, debito, manifattura: i guai europei che si finge di non vedere