RIFORMA PENSIONI 2024, LE PAROLE DI DURIGON: ECCO COSA CAMBIERÀ
Secondo Claudio Durigon, il 2025 è l’anno giusto dare una spinta alla riforma pensioni 2024, introducendo Quota 41. Tuttavia si tratterà di una misura che prevede il ricalcolo contributivo dell’assegno e che prenderà il posto di Quota 103. Anche perché, di fatto, sarà semplicemente una sua modifica. Per accedere a Quota 103, infatti, sono già necessari 41 anni di contributi. Quello che cambierà è l’assenza del requisito anagrafico minimo di 62 anni. Difficile dire quanto questa modifica renderà appetibile Quota 41 rispetto all’attuale Quota 103, in particolare perché la penalizzazione derivante dal ricalcolo contributivo dell’assegno può essere evitata accettando di lavorare per circa uno o due anni in più raggiungendo i requisiti per la pensione anticipata di anzianità (42 anni e 10 mesi di contributi, un anno in meno per le donne).
L’INTERVENTO SULLA PENSIONI CONTRIBUTIVE
Il sottosegretario al Lavoro, durante un evento organizzato da Affari & Finanza, l’inserto di Repubblica, ha anche spiegato che il Governo potrebbe intervenire sulla riforma pensioni 2024, rivedendo le misure sulle pensioni interamente contributive anticipate, magari consentendo di sommare i contributi versati nella gestione pubblica con quelli della previdenza complementare per andare in quiescenza a 64 anni (con 20 anni di contributi). Una misura che sarebbe utile nel caso tenesse in considerazione non solo gli anni di contributi versati, ma anche l’importo della futura rendita, in modo che sia possibile raggiungere la soglia minima di importo del futuro assegno (oggi pari a tre volte l’assegno sociale) evitando di dover attendere più tempo per andare in pensione.
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