RIFORMA PENSIONI 2024, IL LAVORO DOPO LA QUIESCENZA

Cresce il numero di occupati con più di 50 anni e nel nostro Paese sta aumentando anche il numero di pensionati che percepiscono un reddito da lavoro, spesso autonomo. Questo nonostante il divieto di cumulo previsto da alcune forme di anticipo pensionistico come Quota 100, Quota 102 e Quota 103. Segno che i pensionati che riprendono a lavorare sono andati in quiescenza per raggiunti limiti di età o dopo aver raggiunto i requisiti per la vecchia pensione di anzianità, quindi dopo aver lavorato già per molti anni (più di 40). In diversi casi prestano lavoro, come consulenti, nelle aziende dove hanno lavorato per molto tempo. Infatti, hanno acquisito competenze o rapporti che possono rivelarsi molto utili per il datore di lavoro e non facilmente rimpiazzabili.



LE ATTIVITÀ PIÙ FACILI DOPO L’ETÀ PENSIONABILE

È ovvio, però, che se ci sono pensionati che tornano a lavorare la motivazione principale è quella di poter tutelare il proprio potere d’acquisto. Certo, le pensioni sono indicizzate, ma in taluni casi non in maniera completa e possono comunque risultare di importo inferiore rispetto a quello dell’ultimo stipendio percepito. E in ogni caso aggiungere un’entrata in più garantisce sicuramente maggiormente i pensionati, che talvolta sono impegnati anche a sostenere economicamente i propri figli. Va da sé che non tutte le attività possono essere svolte agevolmente dopo l’età pensionabile, ma quelle intellettuali o legate ad alcune specifiche professioni (pensiamo ai medici) si prestano sicuramente a essere svolte senza troppe difficoltà anche fino a 70 anni od oltre.



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