IL “CONSIGLIO” DELL’OCSE E LE PAROLE DI GELERA
Tra i suoi “consigli” all’Italia, l’Ocse fornisce anche quello di “mantenere la parziale deindicizzazione delle pensioni elevate, per poi sostituirla nel medio termine con un’imposta sulle pensioni elevate, che non siano correlate ai contributi pensionistici versati. Il contributo di solidarietà potrebbe essere mantenuto finché il reddito relativo dei pensionati sarà allineato alla media dell’Ocse”. Intanto, come riporta Ansa, il commissario straordinario dell’Inps Micaela Gelera ricorda l’importanza di “garantire l’adeguatezza delle future pensioni”, evidenziando che “i giovani hanno attualmente maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma saranno i pensionati del futuro oltre ad essere i contribuenti del presente e una valutazione da fare a livello politico è la facilitazione per i giovani a entrare nel mondo del lavoro e la capacità del mondo del lavoro di assorbirli”.
IL MONITO DELL’OCSE SULLA RIFORMA PENSIONI IN ITALIA
Non è la prima volta e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima che l’OCSE – l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – critica l’Italia per la riforma pensioni che dovrebbe adottare secondo gli standard Ue e internazionali: e così anche nell’ultimo rapporto economico sull’Italia pubblicato oggi, l’OCSE ribadisce che «il debito pubblico, quale percentuale del Pil, è tra i più elevati dell’Ocse» e, visto le forti pressioni sul bilancio all’orizzonte, «occorrono riforme fiscali e della spesa per contribuire a portare il debito su un percorso più prudente».
Secondo il rapporto del forum internazionale, riducendo la generosità delle pensioni «per le famiglie a reddito più elevato, si potrebbe limitare l’incremento della spesa, mantenendo allo stesso tempo adeguati servizi pubblici e protezione sociale». L’organismo con sede a Parigi, sottolinea inoltre la necessità che una riforma pensioni come Quota 100 (o simili) non sia più indicata come ricetta dal nostro Paese: «serve eliminare gradualmente i regimi di pensionamento anticipato», come già fatto con la fine della riforma Quota 100, «in Italia le pensioni rappresentano una quota cospicua della spesa complessiva» e con questo debito pubblico non è più possibile sostenere a lungo tale scenario. (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI LANDINI
Maurizio Landini torna a criticare il Governo, anche in tema di riforma delle pensioni. “Hanno peggiorato la Fornero, ridotto l’indicizzazione, aumentato l’età di uscita anche dei medici. Dovrebbero smettere di prendere in giro le persone. La prima riforma per i giovani è cancellare la precarietà, dare lavoro stabile e dignitoso. Se sei precario per 20-30 anni, la pensione non ce l’avrai. Per questo rivendichiamo una pensione di garanzia e il riconoscimento del lavoro di cura”, spiega il Segretario generale della Cgil in un’intervista a Repubblica. Il supplemento del quotidiano romano, Affari & Finanza, segnala intanto che nella gestione dei fondi pensione negoziali, che contano su un patrimonio di 64,5 miliardi di euro, la parte del leone la fanno i gestori esteri. Maurizio Agazzi, ex direttore generale di Cometa, evidenzia che “nelle gare indette dai consigli d’amministrazione dei fondi negoziali occorre tener conto di una serie di fattori elencati nel regolamento della Covip, tra cui qualità dei team di gestione, track record, masse gestite e competenze. Tutti fattori che avvantaggiano i competitor internazionali”.
FRATOIANNI CONTRO IL GOVERNO SULLE PENSIONI
In un video postato su Instagram, come riporta globalist.it, Nicola Fratoianni ha detto: “Ma ve le ricordate le promesse di Salvini e Meloni in campagna elettorale? Dovevano togliere le accise sui carburanti e quelle stanno lì, dovevano alzare gli stipendi degli italiani e gli stipendi se li sta mangiando il costo della vita con l’inflazione che corre veloce. E poi sulle pensioni: ‘Stop Fornero!’ urlavano, ma alla fine i lavoratori italiani devono andare in pensione a 70 e passa anni”. Il Segretario nazionale di Sinistra italiana ha anche evidenziato che “non esiste più nemmeno la possibilità di andare in pensione prima in caso di lavori pesanti. Addirittura oggi si parla di un superbonus per tenere le persone al lavoro anche oltre i 70 anni. Per loro gli italiani devono lavorare, lavorare, lavorare. E con gli stipendi bassi che hanno vedranno anche un assegno troppo magro. C’è poco da dire, le cose a volte vanno chiamate con il loro nome: hanno truffato i cittadini, c’è poco da dire”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CASTELLONE
Intervistata dalla Notizia, la vicepresidente M5S del Senato Mariolina Castellone, a proposito del disegno di legge sull’autonomia differenziata, spiega che “un Governo dell’austerità cieca, che ha già tagliato 60 miliardi di euro alle pensioni degli italiani, ha tagliato ogni misura di investimento, ha tagliato 3,5 miliardi dal Fondo per la perequazione infrastrutturale, ha definanziato dal Pnrr progetti per 7,6 miliardi dedicati al Sud, ha prelevato soldi dal Fondo sviluppo e coesione come fosse un bancomat, ha accettato passivamente in Europa un Patto di stabilità che significherà ancora tagli; ebbene, un Governo del genere non avrà mai la volontà e la possibilità di mettere in campo risorse adeguate a garantire servizi essenziali a tutti, soprattutto alle Regioni del Sud più fragili”.
LE PAROLE DI TAJANI
Intanto Forza Italia si prepara a celebrare, il 26 gennaio a Roma, i 30 anni di vita e, come riporta roma.cronacalive.it, il Segretario Antonio Tajani ricorda che “vogliamo continuare a svolgere questo ruolo da protagonisti mantenendo gli impegni presi in campagna elettorali: riduzione della pressione fiscale, aumento delle pensioni minime – stiamo lavorando lentamente, avremmo dovuto arrivare a mille euro sin da subito ma purtroppo ci sono problemi economici”. “L’impegno è quello di arrivare a fine legislatura a mille euro così come Berlusconi portò a un milione le pensioni minime all’epoca”, assicura il vicepremier e ministro degli Esteri.
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