RIFORMA PENSIONI, IL RISCHIO DI ASSEGNI BASSI

Il tema della riforma delle pensioni sembra interessare principalmente gli over 55 che, per motivi anagrafici, vedono vicino il traguardo della quiescenza, mentre non appassiona i più giovani, convinti spesso di non poter riuscire nemmeno a raggiungere quel traguardo. Per alcuni di loro il rischio concreto è quello di avere degli assegni di importo piuttosto esiguo. Questo nonostante carriere non troppo discontinue. Infatti l’ammontare di contributi versati potrebbe non essere consistenti in virtù di salari modesti nonostante contratti di lavoro piuttosto stabili. Le ragioni di una situazione del genere potrebbero essere svariate, ma una in particolare rischia di pesare su soggetti già ora penalizzati sul piano previdenziale.



RIFORMA PENSIONI, LA SOLUZIONE NON FACILE PER I LAVORATORI PART-TIME

Il riferimento è alle donne, che spesso hanno contratti di lavoro a tempo indeterminato, ma part-time. Il che comporta redditi stabili e continuativi, ma di importo non elevato, con conseguente contribuzione ridotta rispetto a chi ha un contratto a tempo pieno. Di conseguenza, anche le pensioni dei lavoratori part-time saranno più basse di quelle che spetteranno a chi ha rapporti di lavoro a tempo pieno. Tra l’altro va anche detto che non sempre i contratti part-time sono frutto di una libera scelta dei lavoratori. I casi di part-time involontario, infatti, sono in continua crescita. Le conseguenze di questa situazione non sono di facile soluzione, a meno di non studiare una riforma delle pensioni specifa, purché non appesantiscano la situazione dei conti pubblici. 



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