RIFORMA PENSIONI, LA RICHIESTA DELLA CNDDU
Dal mondo della scuola nelle scorse settimane erano tornate ad alzarsi le voci che richiedevano interventi specifici per consentire un accesso anticipato alla pensione al personale scolastico: è accaduto sia con l’Anief che con la Flc-Cgil. Adesso giunge anche la richiesta di un intervento di riforma delle pensioni specifico per i docenti immessi in ruolo dopo il 2000. Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani (Cnddu), infatti, evidenzia che a causa del precariato e dell’immissione in ruolo sempre più ritardata, vi sono insegnanti che rischiano di percepire, una volta in quiescenza, un assegno di importo più che modesto, visto che si parla di 500 euro medi al mese: una soglia davvero bassa.
LA RICHIESTA AL MINISTRO VALDITARA
Il Cnddu spiega anche vi sono insegnanti che fanno più fatica a risparmiare durante la loro vita lavorativa, in quanto a volte sono costretti a dover sobbarcarsi il costo di spostamenti non indifferenti per raggiungere il loro luogo di lavoro. Dunque il Coordinamento chiede al ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara di valutare l’introduzione di misure per sostenere il reddito previdenziale degli insegnanti, magari anche tramite integrazioni o bonus per i docenti fuorisede. Vedremo se questa richiesta verrà accolta e se ci saranno anche specifiche misure previdenziali per chi lavora nella scuola, visto che le richieste in tal senso stanno continuando ad aumentare con il passare delle settimane e l’avvicinarsi della messa a punto della Legge di bilancio.
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