RIFORMA PENSIONI 2024, LE PAROLE DI BRAMBILLA
Ancora non è chiaro quali saranno le scelte del Governo in tema di riforma delle pensioni 2024. Continuano a rincorrersi ipotesi, ma molto dipenderà anche dalle risorse che ci saranno a disposizione. Che potrebbero non essere così poche come si pensava qualche settimana dopo che è emerso un importante extragettito di quasi 25 miliardi di euro e si è visto che il Pil potrebbe raggiungere la crescita dell’1% a fine anno come preventivato dall’Esecutivo. Alberto Brambilla ritiene che in ogni casi Quota 41 non verrà introdotta, perché è troppo costosa. Tra l’altro il requisito dei 41 anni di anzianità contributiva è molto vicino a quello previsto per la pensione anticipata ex anzianità (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne).
RIFORMA PENSIONI 2024, IL RUOLO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Intervistato da Morningstar, il Presidente di Itinerari Previdenziali è tornato a criticare la scelta del Governo di dare priorità alla proroga del taglio del cuneo fiscale, evidenziando che fortunatamente i vincoli del Patto di stabilità renderanno impossibile continuare a mantenere in vigore questa misura nel corso degli anni. Dal suo punto di vista resta importante la previdenza complementare, che per i giovani ha un ruolo indispensabile. Oltretutto, con il debito pubblico che continua a crescere, sarà sempre più difficile che il solo primo pilastro pubblico possa garantire assegni di importo sufficiente a garantire una vecchiaia serena ai futuri pensionati, specialmente coloro che si stanno affacciando proprio in questi anni sul mercato del lavoro.
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