RIFORMA PENSIONI 2024, LA RICHIESTA DELLO SPI-CGIL

La quattordicesima, che è stata erogata lunedì scorso ai pensionati con assegni più bassi, ha certamente rappresentato un introito aggiuntivo importante per i beneficiari, soprattutto donne. Tuttavia, come messo in luce dallo Spi-Cgil, insufficiente a far recuperare il potere d’acquisto dei pensionati che negli ultimi quindici anni si è ridotto di circa un terzo, in particolare negli ultimi tre a a causa del rialzo di bollette e spesa alimentare. Da qui la richiesta del sindacato, non nuova in realtà, di provvedere, con la riforma pensioni 2024, quanto meno a un’estensione della platea dei beneficiari della quattordicesima, se non a un aumento del suo importo, già ora differenziato a seconda anche sulla base dell’anzianità contributiva.



RIFORMA PENSIONI 2024, LE SCADENZE INPS

In attesa di capire se la richiesta verrà in qualche modo recepita, non va dimenticato che per i pensionati residenti all’estero il 18 luglio si chiuderà (laddove avviata) la prima fase della campagna di esistenza in vita dell’Inps e occorre pertanto far pervenire le attestazioni. Sempre. A proposito di Inps, sono state da pochi giorni fornite le istruzioni su come poter verificare, da parte delle aziende, l’esistenza di importi a credito o debito per le operazioni di prepensionamento dei propri dipendenti. Intanto il Presidente dell’Istituto, Gabriele Fava, ha evidenziato che nei prossimi anni l’Intelligenza artificiale verrà sempre più utilizzata per rimodulare e personalizzare i servizi e le prestazioni dell’Inps, comprese ovviamente quelle destinate ai pensionati e ai potenziali pensionandi.



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