RIFORMA PENSIONI 2024, IL NODO QUATTORDICESIMA

Manca poco all’erogazione della quattordicesima per i pensionati italiani che percepiscono un assegno fino a due volte il minimo e che hanno almeno 64 anni: un’entrata extra che può anche arrivare a 655 euro. Va ricordato che, a differenza di alcuni lavoratori dipendenti, di norma l’importo annuo della pensione è distribuito su tredici mensilità e che la quattordicesima rappresenta una prestazione di natura assistenziale introdotto per legge con il fine di aumentare il potere d’acquisto dei pensionati con redditi più bassi. Un fine che per i sindacati dovrebbe riguardare anche gli altri pensionati, nel senso che con i rincari degli ultimi mesi è sempre più difficile far quadrare i conti anche per chi percepisce più di due volte il trattamento minimo.



RIFORMA PENSIONI 2024, LA MISURA DIFFICILE DA POTENZIARE

Non a caso Cgil, Cgil e Uil hanno chiesto in diverse occasioni di ampliare la platea dei beneficiari della quattordicesima e di alzarne anche l’importo. Si tratta, però, di utilizzare risorse dell’Erario e non di corrispondere qualcosa di dovuto sulla base dei contributi versati nella propria vita lavorativa. Dunque, se si volesse potenziare lo strumento della quattordicesima, probabilmente si dovrebbero distogliere risorse da altre voci di spesa e questo potrebbe essere un problema di non poco conto nel momento in cui appare difficile far quadrare i conti pubblici. Inoltre, sempre da parte sindacale, c’è la richiesta di non prorogare il blocco parziale della rivalutazione degli assegni, cosa che richiederebbe ulteriori risorse, non semplici da reperire.



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