RIFORMA PENSIONI, LE INCOGNITE DOPO LE EUROPEE
Superate le elezioni europee c’è attesa per capire come si delineerà il quadro per la messa a punto della Legge di bilancio con le mosse in tema di riforma delle pensioni che potrebbe contenere. Anzitutto va detto che il risultato consolida il Governo Meloni e dunque non sono previsti scossoni particolari. Resta da capire se il ministro dell’Economia Giorgetti potrà ricoprire o meno la carica di Commissario europeo. Al momento è difficile dirlo. Il nodo più importante resta quello delle risorse a disposizione per la manovra e negli ultimi giorni, sia per il risicato taglio dei tassi di interesse da parte della Bce che per le pressioni sui rendimenti dei titoli di stato europei dovuto anche al risultato delle stesse elezioni, non sono arrivati segnali molto positivi.
RIFORMA PENSIONI 2024, L’ATTESA PER LE RACCOMANDAZIONI UE
C’è poi da capire quali conseguenze avrà l’ormai scontata apertura della procedura d’infrazione da parte europea nei confronti del nostro Paese per via dell’eccessivo deficit, attesa per mercoledì prossimo. Nell’occasione, tra l’altro, dovrebbero essere note le Raccomandazioni della Commissione europea ai singoli Paesi membri che, nel caso dell’Italia, hanno in passato riguardato anche il livello della spesa pensionistica. Un ulteriore richiamo al suo contenimento, combinato alla procedura d’infrazione, potrebbe rappresentare una pietra tombale sulle possibilità di varare nuove misure di pensionamento anticipato. Sarebbe, infatti, difficile non rispettare le Raccomandazioni nel momento in cui ci si trova a essere richiamati per il livello raggiunto dal proprio disavanzo pubblico.
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