RIFORMA PENSIONI 2024, LA RELAZIONE DEL CIV INPS
La recente Relazione di verifica sull’attività dell’Inps nel 2023 realizzata dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto nazionale di previdenza sociale offre alcuni utili spunti di riflessione in materia di riforma delle pensioni, anche se non in senso stretto. Emergono, infatti, alcune criticità che l’Inps è chiamato ad affrontare e risolvere. Per esempio, quella relativa ai tempi di attesa per gli accertamenti sanitari legati all’erogazione delle pensioni di invalidità civile. Infatti, laddove tale attività non viene svolta tramite convenzioni gestite direttamente dall’Inps si può arrivare ad attese medie di 260 giorni. Troppi per chi ha giustamente diritto a una prestazione che è poi fonte importante di sostentamento.
Un’altra criticità è quella legata ai fondi per l’anticipo del Tfs/Tfr dei dipendenti pubblici, dato che le risorse stanziate a questo scopo sono già state esaurite. Bisognerà trovarne di nuove in attesa che venga poi varata una legge per ottemperare alla sentenza della Corte Costituzionale che si è espressa contro i lunghi tempi di attesa previsti per l’erogazione della liquidazione, che possono anche arrivare a sette anni per via dei pensionamenti anticipati. Infine, v’è la necessità di superare l’indicazione di pensione provvisoria nelle procedure di liquidazione, in modo anche da ridurre gli indebiti. L’Inps, intanto, continua a spingere per l’adozione della domanda pre-compilata per la pensione di vecchiaia, in modo da raggiungere direttamente i potenziali beneficiari e accorciare i tempi di attesa.
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