RIFORMA PENSIONI, LE PROSPETTIVE VERSO LA MANOVRA
La revisione al rialzo della previsione di crescita del Pil italiano operata ieri dalla Commissione europea (dal +0,7% al +0,9%) è senz’altro positiva e apre qualche spiraglio in più sulla possibilità di avere più risorse a disposizione per la prossima Legge di bilancio. Infatti, più il Pil cresce, più decrescono i rapporti deficit/Pil e debito/Pil cruciali per i conti pubblici. Tuttavia, questa positività rischia di essere solo apparentemente, almeno per quanto riguarda le risorse “aggiuntive” che ci potrebbero essere nella manovra, magari per qualche misura di riforma delle pensioni. Infatti, non bisogna dimenticare che il Governo prevede una crescita per quest’anno dell’1%, quindi superiore alla stima della Commissione europea.
LE POCHE CHANCE PER I PENSIONAMENTI ANTICIPATI
A parte questo, però, va anche ricordato che anche qualora ci fossero delle risorse in più queste sarebbero prioritariamente assegnate alla copertura di misure sul fronte fiscale, dal taglio del cuneo contributivo alla riduzione delle aliquote Irpef. Del resto proprio l’altro giorno si è avuta prova che i margini di bilancio sono talmente stretti da rendere necessaria l’adozione di una norma retroattiva per limitare le conseguenze del Superbonus 110%. Considerando, inoltre, il focus che la Commissione europea ha sempre avuto per la spesa pensionistica italiana è difficile immaginare che possa dare il suo consenso all’utilizzo di risorse per finanziare pensionamenti anticipati anziché la riduzione del disavanzo pubblico e conseguentemente del debito, che nel nostro Paese resta elevato.
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