L’ANALISI DI PERFETTO
Claudio Maria Perfetto, intervistato da pensionipertutti.it, spiega che la “latitanza” dell’Esecutivo in tema di riforma delle pensioni è solamente apparente, in quanto “il Governo ritiene di non aver bisogno di una Riforma Previdenziale flessibile e strutturale, in quanto ha già la ‘Riforma base’ (per così dire), la Riforma Monti-Fornero, che soddisfa pienamente lo scopo del Governo: mantenere quanto più a lungo i lavoratori al lavoro per garantire le entrate fiscali. Alla Riforma Monti-Fornero si aggiunge, o si toglie, di anno in anno qualche forma di ‘pensionamento agevolato’ in base alla disponibilità di bilancio statale. Questo è un dato di fatto, ciò di cui noi tutti siamo diretti testimoni”. Dal suo punto di vista, “il solo modo per arrivare ad avere una Riforma Previdenziale flessibile e strutturale è applicare la tassazione robotica”. In tal senso evidenzia che in Corea del Sud una tassa sui robot esiste e che a livello europeo è già dal 2017 che si parla del tema.
NOTA INPS SULLE PENSIONI ANTICIPATE
Come riporta “Sanità24”, rubrica del “Sole 24 ore”, di recente l’INPS ha chiarito alcune condizioni in merito alle ultimi progetti di riforma pensioni sugli assegni anticipati. In primo luogo, viene chiarito come dall’ingresso in vigore del decreto legge 112/2008 attualmente «non c’è alcun più alcun limite al cumulo dei redditi con la pensione di vecchiaia, con la pensione di anzianità oppure con la pensione anticipata». Per quanto riguarda invece le richieste di accesso alla pensione con Quota 100, 102 e 103, è preclusa a priori «la possibilità di cumulare l’assegno previdenziale con il lavoro».
O quantomeno, è preclusa fino alla maturazione dei requisiti previsti per la pensione di vecchiaia: in tal caso, scrive l’INPS, «gli interessati sono tenuti a dichiarare all’Inps eventuali redditi da lavoro, sia dipendente che autonomo, che potrebbero influire sull’incumulabilità della pensione. La disposizione viene comunicata ai pensionati nel momento in cui viene liquidata la pensione». Nel comunicato dello scorso 30 gennaio, l’INPS ha poi aggiunto che «la non cumulabilità dei redditi da lavoro con la pensione anticipata è prevista a partire dal primo giorno nel quale scatta il trattamento previdenziale e dura finché si maturino i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia». La normativa in vigore prevede ad oggi che non siano cumulabili i redditi da lavoro dipendente e quelli da lavoro autonomo: l’unica eccezione a questa regola generale è costituita dalla possibilità di cumulare i redditi da lavoro autonomo occasionale. L’importante però è che non si superi il limite massimo di 5.000 euro lordi l’anno. (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI TRIDICO
L’ex Presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che alle prossime elezioni europee sarà candidato nelle fila del Movimento 5 Stelle, intervistato da Repubblica ha spiegato che la convergenza tra M5s e Pd, oltre che sul tema del salario minimo, può esserci nella lotta alla precarietà. In questo senso, ha ricordato Tridico, “uno studio della Cgil, affermava che ci sono 11 milioni di lavoratori precari, una cosa enorme”. Inoltre, “c’è il tema del Sud abbandonato, che con l’autonomia differenziata, sprofonderebbe con divari ancora maggiori verso il Nord; c’è il tema della tutela della Costituzione, contro velleità di leader soli al comando, che umiliano il Parlamento e il Quirinale, come il premierato; c’è il tema del Pnrr, che fa fatica a decollare. E infine ci sono i giovani, ormai sempre più lontani dalla politica. Una proposta da realizzare con i dem è il voto a 16 anni e il riscatto della laurea gratuito ai fini della pensione”.
IL PESO DELLE PENSIONI D’ORO
In un articolo dell’edizione umbra della Nazione viene evidenziato che dai prospetti del Consiglio regionale emerge che la spesa sostenuta lo scorso anno per i vitalizi degli ex consiglieri regionali “è stata di 3.861.950 euro, contro i 3.544.711 del 2022. Un incremento da far tremare i polsi che i pensionati ‘normali’ si sognano e men che meno che tocca ai lavoratori, costretti a fare i conti con la costante perdita di acquisto del proprio stipendio. A conti fatti, dunque, nel bilancio del Consiglio regionale la spesa è cresciuta ancora come accade ormai da un decennio”. Per questo, se è “complicato trovare un sinonimo ai vitalizi degli ex consiglieri regionali: ‘pensioni d’oro’ resta quello più azzeccato. A proposito di pensioni d’oro in Svizzera, come riporta Rsi, “più di 4.400 grigionesi hanno sottoscritto l’iniziativa popolare ‘Fine delle pensioni d’oro per i membri del governo’, lanciata proprio un anno fa dall’Udc” ed “entro due anni l’ultima parola sulle rendite degli ex membri del governo potrebbe spettare ai cittadini”.
RIFORMA PENSIONI, MENO PENSIONATI ALL’ESTERO
In un articolo pubblicato sul sito di Itinerari Previdenziali, Mara Guarino e Melania Turconi snocciolano alcuni dati che mostrano come sempre meno pensionati italiani scelgano di trasferirsi all’estero. Una “ritirata” che secondo il Presidente di Itinerari Previdenziali Alberto Brambilla “potrebbe innanzitutto dipendere dal caro vita che, nell’ultimo biennio, non ha risparmiato neppure mete dove storicamente prezzo degli affitti e di beni di prima necessità era ben più contenuto che in Italia. Senza trascurare il tema delle spese sanitarie, per le quali occorre spesso affidarsi ad assicurazioni private per servizi non sempre all’altezza di quelli offerti dal SSN”. Senza dimenticare che trasferirsi fuori dall’Italia significherebbe anche “rinunciare sia alla no tax area fino a 8.500 euro, sia a eventuali agevolazioni di natura assistenziale previste per i redditi più bassi”.
L’INCENTIVO DELLA FLAT TAX AL 7%
Inoltre, non va dimenticato che “il nostro Paese ha dal suo canto messo in atto nel tempo una serie di provvedimenti volti a favorire l’ingresso di titolari di pensioni estere. In particolare, secondo quanto stabilito dalla legge 145/2018, i titolari di pensioni erogate da soggetti esteri che trasferiscono la propria residenza fiscale nel Mezzogiorno possono beneficiare di una flat tax al 7%: come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, la tassazione sostitutiva dell’Irpef al 7% vale per nove periodi di imposta (semplificando, 10 anni) e si associa alla possibilità di beneficiare dell’esenzione della disciplina per attività patrimoniale o finanziarie di fonte estera, a condizione di trasferirsi” nei piccoli comuni del Sud e in quelli che sono stati coinvolti nel terremoto dell’Aquila dell’aprile 2009.
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