RIFORMA PENSIONI 2024, LA RICHIESTA SU QUOTA 41
Le dichiarazioni dell’ex ministra del Lavoro Elsa Fornero, secondo cui Quota 41 è una misura non sostenibile, hanno scatenato non poche reazioni tra i lavoratori sul tema della riforma pensioni 2024. Da tempo, infatti, molti di loro sostengono che dopo tanti anni passati a lavorare, per l’appunto 41, sarebbe più che giusto e meritato potersi godere la pensione, senza dover aspettare di raggiungere il requisito anagrafico ordinario dei 67 anni di età piuttosto che i 42 anni e 10 mesi di contribuzione (un anno in meno per le donne) previsti per l’ex pensione di anzianità. Tra l’altro entrambi questi requisiti potranno essere rivisti al rialzo in base all’aspettativa di vita nei prossimi anni, con il risultato di allontanare il traguardo pensionistico.
L’INTERVENTO SOLLECITATO PER OPZIONE DONNA NELLA RIFORMA PENSIONI 2024
Questi lavoratori, per di più uomini, non sono gli unici a continuare a richiudere una misura specifica di riforma delle pensioni. Vi sono, infatti, anche molte donne che vorrebbero venisse reintrodotta la vecchia Opzione donna, per consentire loro di andare in quiescenza pur subendo il ricalcolo contributivo dell’assegno. Una richiesta che si sta facendo più forte ora che si fa spazio l’ipotesi che non possa essere prorogata a fine anno l’attuale formula di Opzione donna che prevede dei requisiti che di fatto consentono il suo utilizzo a pochissime italiane. Il rischio serio è che dal 2025 non ci sia nemmeno quella minima misura pensata apposta per le donne vista la loro difficoltà a raggiungere un’anzianità contributiva che eviti di dover attendere i 67 anni di età per la pensione.
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