RIFORMA PENSIONI 2024 E MOSSE DELLA BCE
Oggi il Consiglio direttivo della Banca centrale europea dovrebbe varare un taglio dei tassi di interesse attualmente fissati al 4,5%. Una decisione che potrebbe avere delle ricadute anche sul dibattito relativo alla riforma delle pensioni. Il livello dei tassi, infatti, incide anche sul rendimento di titoli di stato e dunque anche sulla spesa per gli interessi sul debito pubblico che lo Stato è chiamato a sostenere. Una voce non indifferente nel bilancio pubblico e chiaramente più i tassi scenderanno, non solo oggi ma anche nell’arco dei prossimi mesi, più risorse ci saranno a disposizione per i provvedimenti che si vogliono inserire nella Legge di bilancio, compresi quelli legati alla riforma delle pensioni.
IL RISCHIO INFLAZIONE DA NON DIMENTICARE
Va detto, però, che la Bce ha alzato i tassi fino al loro attuale massimo storico per frenare l’inflazione, la cui corsa nei mesi passati ha pesato anche sulla spesa pensionistica, vista la necessità di adeguare gli importi degli assegni destinati ai pensionati al costo della vita, anche se ciò è avvenuto in maniera ridotta per alcuni di essi. Dunque, più i tassi scenderanno, meno difese ci saranno in caso di una nuova ondata inflativa e, quindi, la spesa pensionistica potrebbe crescere ulteriormente. Di fatto quello che viene risparmiato da una parte (minor costo per gli interessi sul debito) rischia di essere speso da un’altra (maggior spesa per le pensioni in essere). Sarà bene, quindi, tenere d’occhio non solo i tassi di interesse ufficiali, ma anche il livello dell’inflazione nei prossimi mesi.
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