RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI MARINO

Mauro Marino si dice “convinto che non attuare la riforma previdenziale non sia soltanto un discorso di fondi mancanti, cosa non del tutto vera, ma sia in realtà una scelta politica. La Meloni apprezza la legge Fornero e non vuole disturbare l’Europa aspettando di vedere il responso delle elezioni europee di giugno. Poi, in base all’assetto geopolitico che ne verrà fuori deciderà che direzione prendere, ma temo che quest’anno sarà un altro anno buttato, e al pari dell’ultima Legge di Bilancio complessivamente molto negativo per l’ambito previdenziale”. L’esperto previdenziale, intervistato da pensionipertutti.it, evidenzia che in Italia prevale una polarizzazione politica che non aiuta a prendere le decisioni migliori.



L’ESEMPIO DELLA PROPOSTA TRIDICO

In questo senso ricorda che “la proposta di Tridico, per esempio di operare una flessibilità in uscita con un taglio dell’assegno fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia godendo poi per sempre della pensione piena era assolutamente praticabile e non troppo costosa, ma essendo essendo formulata da un economista di area diversa della maggioranza ovviamente non è stata nemmeno presa in considerazione. È questo che dobbiamo assolutamente modificare se vogliamo veramente fare quel salto di qualità che l’attuale classe dirigente non è in grado di attuare.” Per Marino, “sarà sicuramente implementata la previdenza complementare”, sarà attuata una flessibilità in uscita con i costi però addebitati solo sui lavoratori (tutto contributivo) e saranno confermate le forme anticipate di uscita dal lavoro solamente per le categorie svantaggiate”.



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