LA SCELTA DI METODO SULLE PENSIONI

In un articolo contenuto nella guida Pensioni 2024 del Sole 24 Ore viene citato un passaggio della relazione tecnica della Legge di bilancio in cui si sottolinea come le disposizioni sul pensionamento con il sistema interamente contributivo non pregiudica la sostenibilità delle finanze pubbliche. Infatti, “l’intervento che favorisce uscite di vecchiaia a un’età inferiore rispetto al passato ha dovuto trovare compensazione in una stretta riguardante un canale di pensionamento anticipato già esistente: si allenta da una parte, si stringe dall’altra”. Questa scelta di metodo “testimonia che, almeno nel quadro attuale, i margini per addolcire i requisiti non ci sono e che ogni intervento in tale direzione deve trovare adeguata compensazione. Se questa situazione permarrà nel prossimo futuro, diventerà difficile rimettere mano al sistema previdenziale al fine di offrire maggiore flessibilità senza ulteriori oneri a carico dei lavoratori interessati”.



LE PAROLE DI SBARRA

Intervenendo al Consiglio generale della Felsa, che ha eletto nuovo Segretario generale della categoria Daniel Zanda, Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, ha detto che “per favorire crescita e investimenti, qualità e stabilità del lavoro, taglio delle tasse e riforma delle pensioni, rinnovo dei contratti pubblici, aumento di salari e pensionisi recuperino risorse dai tanti fondi erogati e distribuiti a pioggia, si tagli la spesa pubblica improduttiva. E poi si introduca un contributo di solidarietà per le grandi imprese e multinazionali dell’energia, logistica, economia digitale, farmaceutica. Si incrementi il prelievo dalle grandi rendite immobiliari e finanziarie, con una vera lotta ad evasione ed elusione dove si registrano 100 miliardi di mancati introiti nelle casse dello stato. Lì bisogna intervenire e non con privatizzazioni selvagge come quelle che in passato hanno fatto tanti danni ai nostri asset strategici”.



I DATI DEL RAPPORTO ADEPP

In un articolo pubblicato sul sito di Itinerari Previdenziali, Michaela Camilleri, analizzando i dati dell’ultimo Rapporto Adepp sulla previdenza privata, evidenzia che “in questi ultimi anni il numero di pensionati attivi è più che raddoppiato, passando dai 42mila del 2005 a 110mila del 2022, e la relativa crescita è risultata nettamente superiore a quella degli iscritti attivi (160% rispetto a oltre il 20%). Peraltro, il rapporto fra pensionati attivi e attivi evidenzia una marcata differenza regionale, con una polarizzazione verso il Nord-Est (il 10% degli iscritti attivi è composto da pensionati rispetto al 5% del Sud). Un altro fenomeno che ha assunto sempre più importanza nel tempo per il mondo delle Casse privatizzate è la cosiddetta femminilizzazione della professione, un trend che non viene riscontrato nelle altre categorie lavorative in cui la componente femminile è rimasta pressoché costante negli anni. La percentuale di iscritte donne è cresciuta notevolmente, passando dal 30% del 2007 al 41% del 2022, seppure con importanti differenze per fasce d’età”.



LE SCADENZE RICORDATE DALLA FLC-CGIL

Come ricorda la Flc-Cgil, il ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato il 10 gennaio una nota relativa alla “cessazione dal servizio del personale docente e tecnico amministrativo di Accademie di Belle Arti, Accademie Nazionali di Danza e di Arte Drammatica, Conservatori di musica e ISIA per il prossimo anno accademico”. Entro il 29 gennaio andrà presentata la domanda “di cessazione, di trattenimento in servizio, di trasformazione del rapporto di lavoro in tempo parziale”. Entro il 5 febbraio si potrà eventualmente rinunciare alla domanda di cessazione ed entro il 21 febbraio le istituzioni dovranno accertare i diritti di chi ha presentato domanda. Il 23 febbraio rappresenta la data “in cui si intendono accettate le domande di cessazione dal servizio, senza emissione di un atto formale”. Le cessazioni dal servizio avranno decorrenza dal 1° novembre.

RIFORMA PENSIONI, IL CONVEGNO DELLA FP-CGIL

La Fp-Cgil e il Patronato Inca-Cgil hanno organizzato un convegno che si terrà il 15 gennaio a Milano (dalle ore 9.30 alle 13.30, presso l’Aula A della casa regionale delle lavoratrici e lavoratori di via Palmanova 22), dal titolo “Inabilità e inidoneità nel pubblico impiego”, che viene promosso con queste parole: “L’incremento dell’età di accesso alla pensione, insieme al costante peggioramento delle condizioni di lavoro, stanno rendendo urgente una riflessione del sindacato sia sulla tutela della salute dei dipendenti pubblici sul posto di lavoro sia della tutela del reddito quando la condizione psicofisica non permette più loro di lavorare. Abbiamo quindi l’obiettivo di approfondire la normativa che tutela le lavoratrici e i lavoratori inabili a seguito del passaggio, il 1° giugno 2023, delle competenze dal Ministero dell’Economia e Finanze all’Inps”.

GLI INTERVENTI ATTESI

A introdurre i lavori ci “saranno Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia, e Lorenzo Rossi, dell’Inca regionale. A seguire tre interventi. Il primo, su ‘La gestione dell’inidoneità psicofisica del dipendente pubblico sul posto di lavoro’, di Alessandro Purificato della Fp Cgil Nazionale. Il secondo su ‘L’accertamento sanitario per il riconoscimento dell’inabilità e dell’inidoneità nel pubblico impiego’, di Cristiana Brambilla, Coordinatrice area medico legale dell’Inca Cgil Lombardia. L’ultimo, su ‘I requisiti per il riconoscimento delle pensioni di inabilità lavorativa nel pubblico impiego’, di Lucia Ottaiano, Responsabile prestazioni pensionistiche, fine servizio e previdenza complementare dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni presso la Direzione Regionale Inps Lombardia”.

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