RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI DEL COLLE
In un articolo pubblicato sul Mattino, Enrico Del Colle ricorda che dal Rapporto Ocse sull’Italia emerge che “nei prossimi 40 anni le persone in età lavorativa diminuiranno del 35% in Italia (l’11% la media Ocse) e questa dinamica farà ‘impennare’ nel prossimo trentennio la percentuale della popolazione over64 rispetto a quella con età compresa tra 20 e 64 anni (78% in Italia e 54% negli altri Paesi)”. Un problema di non poco conto mentre si continua a ragionare di una riforma delle pensioni strutturale per i prossimi anni. Del Colle spiega quindi che, “in un Paese come il nostro, dove il processo di invecchiamento della popolazione è estremamente veloce e dove la speranza di vita condiziona il pensionamento (sono 9 i Paesi Ocse), appare essenziale ‘scongiurare’ che le persone escano presto dal mercato del lavoro”.
L’ECCEZIONE DEI LAVORI USURANTI E PERICOLOSI
Questo dovrebbe valere “con l’eccezione dei lavori usuranti e pericolosi”. Tuttavia, va detto che “un tale risultato si raggiunge anche mediante condizioni di lavoro soddisfacenti e la riqualificazione professionale (con l’aumento del tasso di partecipazione di questi lavoratori alla formazione). Non va sottovaluto, poi, l’impatto dell’inflazione sui regimi pensionistici e quanto sia importante la corretta indicizzazione delle pensioni ai prezzi di mercato”. “Insomma, siamo fiduciosi che, pur nell’ipotesi di modifiche all’attuale sistema, senza distaccarsi però troppo dalle riforme del passato, si faccia strada la convinzione di legiferare in tema pensionistico, non per ricavare consensi elettorali, ma per favorirne sostenibilità ed equità”, conclude Del Colle.
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