RIFORMA PENSIONI 2024, LA CIRCOLARE INPS
Si era parlato non poco, alla fine dello scorso anno e all’inizio dell’attuale, della misura contenuta nell’ultima Legge di bilancio che va a incidere negativamente sulla pensione di alcuni dipendenti pubblici riducendo la quota retributiva del loro assegno, fino all’anno scorso calcolata con criteri più favorevoli rispetto a quelli vigenti per tutti gli altri lavoratori. Ora l’Inps, con la circolare 78 del 3 luglio, specifica che la disposizione vale anche per quanti utilizzeranno la pensione anticipata per i lavoratori precoci, a meno che non abbiano maturato i requisiti per l’ingresso in quiescenza entro il 31 dicembre 2023. L’Inps ricorda anche quali saranno le decorrenze per questo tipo anticipo pensionistico e per la categorie di dipendenti pubblici interessate dalla norma sul ricalcolo.
RIFORMA PENSIONI 2024, LE NUOVE FINESTRE PER I PRECOCI
In particolare, se i requisiti verranno maturati entro fine anno, ci sarà una finestra di attesa di tre mesi, che diventeranno quattro nel caso i requisiti vengano maturati entro il 31 dicembre 2025 per crescere poi ulteriormente di un mese nel 2026, diventare poi sette nel 2027 e ben nove per quanti matureranno i requisiti dal 1° gennaio 2028. L’Inps specifica, tuttavia, che tali nuove decorrenze non varranno per quanti utilizzeranno il cumulo dei periodi assicurativi. E sottolinea, altresì, che sono esclusi dal nuovo metodo di calcolo sulla quota retributiva anche quanti si trovano in una situazione di cessazione dal servizio per aver raggiunto i limiti di età previsti dagli ordinamenti di appartenenza o per collocamento a riposo d’ufficio dovuto al raggiungimento dell’anzianità massima di servizio.
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