LE PAROLE DI PLUMARI (PD)

Il Segretario comunale del Partito democratico di Cesena Lorenzo Plumari, commentando la Legge di bilancio da poco approvata, spiega, come riporta cesenatoday.it, che si tratta di una manovra “fortemente iniqua in diversi settori: sanità, con le risorse aggiuntive, 3 miliardi nel 2024, che bastano a malapena a coprire i costi dei rinnovi contrattuali; pensioni, in quanto si riduce la possibilità di andare in pensione anticipatamente con Ape sociale, Opzione donna, quota 103 e per chi è interamente nel sistema contributivo; trasporto pubblico locale, non c’è nessuna risorsa aggiuntiva per il prossimo triennio; politiche per la casa, il fondo sociale affitti e il fondo morosità incolpevole rimangono a zero; disabilità, gli stanziamenti si riducono drasticamente rispetto al 2023; gli enti locali subiranno tagli per 600 milioni annui, di cui 200 milioni a carico dei comuni, 50 delle province e 350 per le regioni a statuto ordinario”.



RIFORMA PENSIONI AVVOCATI, NON È SCATTATO ANCORA IL PASSAGGIO DAL 2024

Il nuovo anno è cominciato ma l’atteso cambiamento per la riforma pensioni degli avvocati ancora non sarebbe avvenuto: ne dà notizia il “Sole 24 Ore”, riportando delle polemiche sollevate dalle associazioni di categoria in merito allo slittamento avvenuto per la riforma pensionistica dell’avvocatura. In sostanza il passaggio al sistema contributivo puro – approvato dalla Cassa Forense in autunno – era attesa con il 1 gennaio 2024 per tutti i nuovi iscritti.



La partenza però è slittata dopo la nota dello scorso 29 dicembre del Ministero del Lavoro, che tra gli altri coordina la vigilanza sugli enti di previdenza dei professionisti: vi sarebbero alcune osservazioni sulla riforma che non convincono il Governo e per questo è stata bloccata temporaneamente l’approvazione della delibera. Secondo le indiscrezioni rilanciate dal “Sole”, la riforma pensioni sugli avvocati non convince per le «disposizioni sulle entrate contributive. Nel disegno di Cassa forense dal 2024 si prevedeva un graduale innalzamento delle aliquote contributive con l’obiettivo di confermare nel lungo periodo la sostenibilità e l’equilibrio dei conti dell’ente privato». La parola ora passa di nuovo alla Cassa Forense per rivedere alcuni dettagli della norma in modo da riattivare il passaggio alla riforma il prima possibile. (agg. di Niccolò Magnani)



LE PAROLE DI OTTAVIANI E FRACCHIOLLA

Come riporta frosinonenews.eu, Nicola Ottaviani, segretario della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati e relatore in Aula per Lega della manovra finanziaria, evidenzia a proposito della Legge di bilancio che “per il sistema pensionistico l’obiettivo è quello del superamento della legge Fornero: nel 2024 è prevista l’uscita anticipata con quota 103, Ape sociale e Opzione Donna”. Inoltre, “100 milioni serviranno per aumentare stipendi e pensioni delle forze di polizia, delle forze armate e dei vigili del fuoco”. In un articolo pubblicato su formiche.net, invece, Domenico Fracchiolla, Professore di Storia delle Relazioni internazionali all’Università Mercatorum, Luiss, spiega che nella Legge di bilancio vi sono anche “disposizioni indirizzate alla stabilità dei conti, ovvero far cassa per una manovra che per metà è comunque in deficit: quota 103 per le pensioni, il giro di vite sull’Ape sociale e l’Opzione donna, la cedolare secca al 26% per gli affitti dal secondo immobile”.

LE PENSIONI IN PAGAMENTO DA OGGI

Da oggi sono in pagamento le pensioni di gennaio, che saranno di importo più elevato per via dell’indicizzazione. Il Sole 24 Ore evidenzia che “nella comunicazione relativa al cedolino di gennaio 2024, l’Inps non ha fatto cenno a possibili ritardi nell’erogazione degli aumenti (com’era invece avvenuto lo scorso anno per i trattamenti superiori a 4 volte il minimo). Salvo sorprese dell’ultima ora, dunque, gli incrementi scatteranno già da questo mese per tutti i pensionati”. Tra l’altro, oltre alla rivalutazione rispetto all’inflazione, “un altro piccolo aumento nel 2024 arriverà grazie alla rimodulazione delle aliquote Irpef (passate da quattro a tre). La riforma Irpef avvantaggerà ovviamente anche i pensionati (al pari dei lavoratori), visto che l’imposta sul reddito delle persone fisiche viene corrisposta da chiunque abbia un reddito. In questo caso il calcolo è meno semplice, così come l’aumento relativo, perché si tratta sostanzialmente di un accorpamento dei primi due scaglioni”.

RIFORMA PENSIONI, I CAMBIAMENTI PER IL FONDO CLERO

In un articolo pubblicato su Avvenire viene ricordato che per il 2024 la pensione minima viene portata a 598,60 euro dai 567,94 del 2023: un importo di riferimento anche per “le pensioni di vecchiaia del Fondo Clero, raggiungibili con i consueti requisiti di età e contributi (66 più 40 oppure 69 più 20). Al minimo si aggiunge poi la modesta maggiorazione, per ogni anno di anzianità nel ministero con i relativi versamenti, di 6,93 euro (era di 6,57). I nuovi importi valgono anche per le pensioni di invalidità, settore poco frequentato malgrado l’invecchiamento del clero, anche a causa della diffusione di errate informazioni fra i potenziali interessati e che induce a rinunciare al diritto e al relativo sostegno economico.

LA PENALIZZAZIONE PER I SACERDOTI CON DUE PENSIONI

Vittorio Spinelli ricorda anche che Quota 103 non conviene ai sacerdoti, che possono andare in quiescenza a 66 anni con 40 di contributi, mentre è accessibile per i cappellani di ruolo, “tutta con il calcolo contributivo e un importo non oltre 2.394,40 euro lordi”. Non va dimenticato, però, che i sacerdoti titolari di due pensioni scontano “la riduzione di un terzo della pensione sacerdotale, per l’unico motivo di riscuotere due vitalizi, pur spettanti per legge e regolarmente maturati con i dovuti versamenti. Questa riduzione – che ora sale a 199,53 euro – è unica nel panorama previdenziale, ha una radice ideologica, non tiene conto delle condizioni personali e neppure di una fascia di reddito di garanzia, come indicato dalla Corte costituzionale (sent. 566/1989)”.

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