RIFORMA PENSIONI 2024, L’INVITO DELLA CISL

Com’è stato già precisato dall’Inps, la sostenibilità economica dello stesso non è a rischio, ma resta la minaccia incombente degli squilibri demografici e delle incognite sul futuro previdenziale dei giovani e su una eventuale riforma delle pensioni. Secondo la Cisl, è importante per questo che ci sia non solo un’occupazione stabile, ma anche ben retribuita. Da qui l’invito a rinnovare celermente i contratti collettivi nazionali in scadenza o già scaduti. Infatti, senza questo passaggio è impossibile pensare di aumentare le retribuzioni, anche solo per recuperare parte del potere d’acquisto perduto a causa di mesi di alta inflazione nel nostro Paese. Restando in campo sindacale, l’Ugl, invece, ricorda l’importanza di promuovere il turnover generazionale.



RIFORMA PENSIONI 2024, L’UGL INSISTE SU QUOTA 41

Il Segretario generale Paolo Capone evidenzia in questo senso l’importanza di introdurre Quota 41, ma sembra molto difficile riuscirci, anche nel caso venga previsto il ricalcolo contributivo dell’assegno. Al momento, infatti, sembra difficile già prorogare le misure in scadenza come Quota 103, Opzione donna e Ape social che valgono 260 milioni di euro. Una cifra non certo importante, ma che potrebbe essere destinata a interventi ritenuti più importanti, considerando anche che l’aumento delle minime vale 380 milioni di euro. Tra l’altro l’Ufficio parlamentare di Bilancio, nel suo rapporto annuale presentato mercoledì, ha spiegato che non è così automatico che il pensionamento anticipato di lavoratori anziani liberi posti per giovani nella medesima quantità. E nel farlo ha riportato i numeri relativi a Quota 100.



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