RIFORMA PENSIONI 2024, LA POSIZIONE DI CGIL, CISL E UIL

Continua a tenere banco la proposta del ministro della Pubblica amministrazione di evitare il pensionamento obbligatorio per i dipendenti pubblici che raggiungano l’età pensionabile. Cgil, Cisl e Uil bocciano l’ipotesi. Pierpaolo Bombardieri parla di una proposta sbagliata, Maurizio Landini ricorda che l’Italia è già il Paese con l’età pensionabile più alta, mentre Luigi Sbarra torna a chiedere al Governo un confronto complessivo sulla riforma delle pensioni. Intanto il ministro del Lavoro Marina Calderone ha spiegato, intervistata da Radio 24, di ritenere che un ragionamento sulla possibilità di restare al lavoro dopo i 67 si debba e si possa fare, purché ci sia l’assenso del lavoratore e dell’azienda. Questo anche per favorire il trasferimento delle competenze ai neoassunti.



RIFORMA PENSIONI 2024, IL DIBATTITO VERSO LA MANOVRA

Prosegue anche il dibattito relativo alla riforma pensioni 2024 e alle misure previdenziali da inserire nella prossima Legge di bilancio. Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ha evidenziato che le risorse disponibili non sono tante, quindi non si possono avere grandi pretese sulle misure relative alle pensioni. Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, in un’intervista al Quotidiano nazionale, ha però espresso l’auspicio che almeno si possano portare le pensioni minime a 650 euro per tutti. La Segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha da parte sua ha espresso il timore che con la manovra il Governo possa ancora fare cassa sulle pensioni. Il riferimento è al blocco parziale delle indicizzazioni, su cui tra l’altro dovrà pronunciarsi anche la Corte Costituzionale.



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