RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BRAMBILLA
Alberto Brambilla, esperto di previdenza, nei giorni scorsi ha risposto in diretta alle domande che gli hanno rivolto i lettori del Corriere della Sera e ha avuto così modo di ricordare che la tenuta del sistema pensionistico italiano non è in dubbio, anche se occorrerà evitare nuove Quote o canali di uscita anticipata. Dal suo punto di vista, comunque, avere degli anticipi a 64 anni di età non sarebbe un problema. Come non lo è l’aumento, seppur molto limitato, delle pensioni minime, visto che si tratta di assegni con prevalente o totale carattere assistenziale. Infine, Brambilla ha rimarcato l’importanza di aderire alla previdenza complementare, che può anche incrementare del 10% la futura pensione.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI ZANGRILLO
Anche il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha evidenziato l’importanza di affiancare il sistema pensionistico obbligatorio con la previdenza complementare, soprattutto perché si va verso un periodo in cui l’importo dell’assegno pensionistico sarà molto contenuto rispetto all’ultima retribuzione. E questo vale anche per i dipendenti pubblici, che ora hanno a disposizione due fondi negoziali. Intanto la Uil Sardegna si prepara allo sciopero generale di domani e tra le rivendicazioni del sindacato ce ne sono alcune riguardanti anche i pensionati, come la tutela del loro potere d’acquisto con una rivalutazione piena degli assegni, una riduzione delle imposte su di essi e un’estensione della quattordicesima.
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