RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BRAMBILLA
Alberto Brambilla boccia l’ipotesi di una legge per “obbligare” i lavoratori a trasferire parte del loro Ttr ai fondi pensione. Il Presidente di Itinerari Previdenziali evidenzia infatti, intervistato da ilbollettino.eu, che il Trattamento di fine rapporto è retribuzione differita e che avrebbe dei profili di incostituzionalità obbligare un lavoratore a destinare parte dei suoi soldi laddove magari non desidererebbe. Brambilla ricorda anche l’importanza di assistere le microimprese e i loro dipendenti nell’assistere ai fondi pensione. Per i quali andrebbe rivista la trattenuta sui rendimenti, che è stata persino alzata negli ultimi anni dall’11% al 20%, in modo che la tassazione non sia più annuale, ma effettuata al momento del riscatto.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI CATTANEO
Intanto Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia, ricorda l’importanza data al suo partito, in virtù di quanto sostenuto dal fondatore Silvio Berlusconi, all’aumento delle pensioni minime, che gradualmente, e nel rispetto della stabilità dei conti pubblici, dovrebbe proseguire, magari già con la prossima Legge di bilancio. Una manovra nella quale, aggiunge il deputato azzurro intervistato da affaritaliani.it, bisogna guardare anche alle pensioni del ceto medio cui sono stati chiesti sacrifici mediante il blocco parziale delle indicizzazioni, che non dovrebbe essere prorogato per il 2025. Secondo Il Sole 24 Ore, infine, nella manovra potrebbe essere alzato il requisito anagrafico per il pensionamento delle forze dell’ordine.
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