RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BRUNETTA
Nel corso dell’audizione parlamentare sul Piano strutturale di bilancio, Renato Brunetta ha spiegato che il nostro Paese ha urgente bisogno di una riforma delle pensioni 2025, aggiungendo che il Cnel da lui presieduto ritiene che modifiche al sistema di indicizzazione degli assegni debbano essere condivise e implementate con molta cautela. L’ex ministro ha anche ricordato che entro l’anno il Cnel avanzerà proposte in materia previdenziale per una riforma pensioni 2025, frutto del lavoro di un gruppo di esperti. Sempre nell’ambito delle audizioni sul Psb, la Banca d’Italia ha evidenziato che rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale può creare squilibri tra entrate e uscite previdenziali, con conseguenze dirette sulla sostenibilità del sistema pensionistico.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE STIME DELLA CGIL
E mentre il ministro dei Trasporti Matteo Salvini promette impegno su stipendi, pensioni e sostegno alle imprese, la Cgil ricorda che va risolto anche il problema del differimento del Tfs/Tfr dei dipendenti pubblici, che può causare perdite stimate fino a 41.000 euro per i lavoratori, a volte costretti ad attendere fino a sette anni per percepire la loro liquidazione nel caso optino per un pensionamento anticipato. Il sindacato si dice pronto anche utilizzare le vie legali per difendere i diritti dei lavoratori. Infine, come ricorda Italia Oggi, è attivo il nuovo ravvedimento operoso per le omissioni contributive, che consente di pagare una sanzione pari al tasso ufficiale di interesse della Bce senza la maggiorazione del 5,5% nel caso di versamento entro 120 giorni dal termine originario.
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