RIFORMA PENSIONI 2025, LE INIZIATIVE DI CGIE E MAIE
Nella Legge di bilancio è stato stabilito che, solo per il 2025, i pensionati all’estero non riceveranno l’adeguamento all’inflazione del loro assegno, a meno che non percepiscano la minima. Il Consiglio generale degli italiani all’estero fa sapere che guarderà con attenzione all’iter parlamentare della manovra per proporre degli emendamenti volti a garantire una parità di trattamento tra pensionati residenti in Italia e residenti all’estero. Anche il Movimento associativo italiani all’estero, come fa sapere il suo Vicepresidente Vincenzo Odoguardi, non è soddisfatto dei contenuti della manovra e per questo, potendo contare anche sulla propria presenza parlamentare, sta già predisponendo degli emendamenti da presentare durante l’iter di approvazione della Legge di bilancio.
RIFORMA PENSIONI 2025, I DATI INPS SULLE PENSIONI ALL’ESTERO
Dai dati Inps emerge che nel 2023 sono state oltre 310.000 le pensioni erogate all’estero (grosso modo in 160 Paesi) per un importo complessivo di circa 1,6 miliardi di euro. La maggior parte dei pagamenti è localizzata in Europa (48%) e in America (38%). Intanto l’osservatorio Sara Assicurazioni evidenzia che nonostante vi sia una percezione diffusa tra i lavoratori circa un futuro assegno pensionistico di importo adeguato ai propri standard di vita, pochi conoscono e ricorrono alla previdenza complementare. Capita anche che non sappiano che il Tfr può essere destinato ai fondi pensione. Dati che richiamano l’importanza di un intervento sul tema, anche se sembra che nella Legge di bilancio non ci sarà nessuna misura specifica in materia, nemmeno la riapertura di un semestre di silenzio-assenso.
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