RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI FAVA

Il Presidente dell’Inps Gabriele Fava, intervistato dal Giornale, “promuove” la scelta del Governo contenuta nella Legge di bilancio relativa al cosiddetto bonus Maroni. Dal suo punto di vista, infatti, i lavoratori potranno trarne beneficio, come pure i conti pubblici relativi alle pensioni. A proposito di quest’ultimi, Fava ricorda che la spesa pensionistica nel 2023 si è attesta al 15,6% del Pil, un livello tra i più alti in Europa, ed evidenzia altresì che anche separando assistenza e previdenza le cose non cambierebbero molto. Il giuslavorista spiega anche che i tempi per l’accertamento dell’invalidità si ridurranno grazie alla riforma voluta dalla ministra Locatelli e raccomanda ai giovani di curare il propio estratto conto contributivo e di valutare l’opportunità di aderire alla previdenza complementare.



RIFORMA PENSIONI 2025, LA CRITICA DI LANDINI

Maurizio Landini, invece, critica aspramente le misure di riforma pensioni 2025 contenute nella Legge di bilancio, evidenziando che il Governo sta peggiorando la Legge Fornero e che continua a voler fare cassa tramite la previdenza. Il Segretario generale della Cgil, ospite della trasmissione “In Onda” su La7, spiega che in particolare l’intervento sulla pensione anticipata a 64 anni contributiva penalizza le tante lavoratrici part-time e i giovani, che dovranno aspettare i 70 anni per andare in quiescenza. Per Landini l’Esecutivo sta quindi, senza dirlo, allungando l’età pensionabile. Infine, Repubblica ricorda che dalla relazione tecnica della Legge di bilancio emerge che il Governo si aspetta 26.600 uscite anticipate nel 2025 tramite Quota 103, Opzione donna e Ape social.



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