RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI GHIGLIONE (CGIL)
Si continua a discutere dell’emendamento alla Legge di bilancio approvato che consente il pensionamento anticipato a 64 anni utilizzando anche la rendita della previdenza complementare per raggiungere l’importo minimo dell’assegno. Infatti, la misura prevede un aumento dell’anzianità contributiva minima richiesta dagli attuali 20 anni a 25, con un incremento ulteriore a 30 a partire dal 2030. La Segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione evidenzia che così viene ancora peggiorata la Legge Fornero, con danni soprattutto per quei lavoratori con carriere discontinue, donne in particolare. Per la sindacalista occorrerebbe riconoscere il loro lavoro di cura e agire anche sui salari per avere effetti positivi anche sulla previdenza.
RIFORMA PENSIONI 2025, IL GIUDIZIO DI ELSA FORNERO
Il giudizio della Ghiglione sembra essere condiviso dalla stessa Elsa Fornero che, intervistata da Repubblica, evidenzia che con la manovra si peggiora la situazione esistente e tradisce lo spirito della flessibilità pensionistica anziché aumentarla. L’ex ministra del Lavoro spiega anche che i giovani faticano a versare alla previdenza complementare perché non hanno abbastanza reddito e dunque si dovrebbe cominciare ad aiutarli migliorando la qualità del loro lavoro e le loro retribuzioni. Intanto il Presidente nazionale dell’Anief Marcello Pacifico ribadisce l’importanza di prevedere una finestra pensionistica a 60 anni per il personale della scuola, anche per riconoscere il rischio di burnout cui è sottoposto chi insegna.
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