RIFORMA PENSIONI 2025, CALANO GLI IMPORTI LIQUIDATI
Una novità in tema di pensioni arrivata con il 2025 riguarda i nuovi coefficienti di trasformazione, rivisti al ribasso per via dell’aggiornamento biennale all’aspettativa di vita. L’effetto sarà, come ricordato dalla Cgil, un assegno più basso del 2% per chi andrà in pensione quest’anno rispetto a chi c’è andato l’anno scorso (a parità di montante accumulato). Il fatto di vivere più a lungo e quindi di incassare la pensione per più anni porta di fatto a un calo del suo importo che, se si torna indietro nel tempo fino al 2009, è sceso dell’8,6%. Il Sole 24 Ore ricorda invece che per presentare domanda di pensionamento con 41 anni di contributi le scadenze fissate quest’anno per i lavoratori precoci sono: 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre.
RIFORMA PENSIONI 2025, I CAMBIAMENTI PER LA PENSIONE CONTRIBUTIVA
Il quotidiano di Confindustria riassume anche i cambiamenti nella riforma pensioni 2025 per la pensione contributiva anticipata dopo il varo della Legge di bilancio: bisogna avere 64 anni di età e 20 di contributi (25 se si utilizza anche la rendita derivante dalla previdenza complementare), raggiungere un importo del futuro assegno di poco superiore a 1.600 euro lordi al mese, ma limitato a 3.010 euro fino ai 67 anni, rispettare una finestra di tre mesi tra maturazione del diritto e decorrenza della pensione. Inoltre, nel caso si faccia ricorso alla previdenza complementare per accedere alla pensione anticipata a 64 anni bisognerà sottostare a un limite di cumulo tra pensione e redditi da lavoro autonomo occasionale (5.000 euro l’anno) fino ai 67 anni.
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