RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BAGNAI
Alberto Bagnai ritiene che quello delle pensioni sia un tema delicato e che quindi occorra evitare incidenti di comunicazione come quelli che si sono verificati nei giorni scorsi sui requisiti pensionistici a partire dal 2027 che hanno coinvolto l’Inps. Il deputato della Lega, che è Presidente della Commissione di controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, annuncia che chiederà all’ufficio di presidenza della Commissione di valutare di audire l’Istituto nazionale di previdenza sociale in merito alla vicenda. Vicenda a proposito della quale il Centro Studi di Unimpresa ricorda che un documento della Ragioneria Generale dello Stato prevede l’aumento dei requisiti pensionistici tra due anni.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE STIME SUI COSTI DELLA PROMESSA DI DURIGON
La Stampa, invece, ha calcolato che bloccare l’aumento dei requisiti pensionistici dal 2027 come ha già promesso di fare il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon a nome della Lega costerebbe più di 2,3 miliardi di euro l’anno. Intanto la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini evidenza che anche sulla previdenza il Governo Meloni si sta rivelando come l’Esecutivo delle promesse mancate. In questo senso l’Anief, tramite il Presidente nazionale Marcello Pacifico, sottolinea che mentre da una parte si continua a parlare di abolire la Legge Fornero, dall’altra non si cambiano i requisiti pensionistici per professioni gravose come quelle di chi lavora nella scuola che dovrebbe poter andare in quiescenza a 60 anni.
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