RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI SUL GENDER GAP
In un’analisi sul divario di genere presente anche nelle pensioni pubblicata su lavoce.info, Natalia Orrù, Monica Paiella e Diego Pieroni spiegano che per migliorare la situazione non basta intervenire sul gender pay gap, ma occorre anche fare in modo che le carriere delle donne possano essere più continue come quelle degli uomini, perché la discontinuità incide in modo negativo sulle pensioni in un sistema contributivo pieno come quello che si sta implementando nel nostro Paese. Sempre a proposito di donne e pensioni, come ricorda La Provincia di Como, recentemente nella città lombarda è stato presentato il Rendiconto sociale dell’Inps e il Presidente del Consiglio indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Roberto Ghiselli, ha ricordato le sfide da affrontare per rendere sostenibile il sistema pensionistico.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI RICOTTI (ACLI)
Queste, a suo avviso, passano anche da un incremento dell’occupazione stabile e ben retribuita femminile, raggiungibile anche tramite un buon sistema di conciliazione lavoro-famiglia. Intanto le Acli evidenziano la necessità di introdurre misure che affrontino seriamente il tema delle future pensioni dei giovani, misure che non si vedono nella Legge di bilancio, che non prevede, sottolinea il Presidente nazionale del Patronato Acli Paolo Ricotti, né una pensione di garanzia, né incentivi all’adesione alla previdenza complementare. E sempre a proposito di manovra e di riforma pensioni 2025, sembra ci sia la volontà da parte della Lega di estendere la possibilità di utilizzare la previdenza complementare per andare in quiescenza a 64 anni anche per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e non è nel contributivo pieno.
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