RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI FAVA
Il Presidente dell’Inps Gabriele Fava ha presentato l’ultimo Rapporto annuale dell’Istituto a Bruxelles e nell’occasione ha ricordato l’importanza dell’aumento della base occupazionale per rendere il sistema pensionistico sempre più sostenibile. Un obiettivo che può essere favorito da un patto con le imprese: un aiuto pubblico per chi assume e offre stipendi più elevati, in coerenza con la produttività. Fava ha anche ricordato quanto sia importante che i giovani comincino a pensare quanto prima al loro futuro previdenziale. Futuro in cui non potrà non esserci la previdenza complementare. E a tal proposito appare interessante un intervento di Giuseppe Straniero, Presidente di Previndai, su Repubblica.
RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DI STRANIERO
Previndai è il fondo pensione dei dirigenti industriali e da uno studio che ha realizzato emerge che per fare in modo che la futura pensione di un giovane trentenne neoassunto passi dal 60% al 90% dell’ultima retribuzione basterebbe che, oltre al Tfr, versasse alla previdenza complementare meno di un euro al giorno. Straniero propone anche di trasformare la deducibilità dei contributi in una contribuzione di ingresso per i lavoratori giovani in particolari condizioni di debolezza. Ovviamente questo sarebbe un costo per lo Stato, ma in prospettiva i benefici sociali sarebbero non trascurabili. Ovviamente si tratterebbe di una scelta che privilegerebbe il lungo periodo sul corto e non è quindi detto che possa essere adottata.
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