RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI FAVA

Ieri è stato presentato il Rapporto annuale dell’Inps, dal quale emerge che l’età media di accesso alla quiescenza nel nostro Paese è pari a 64,2 anni, il che pone una sfida importante nell’ottica della riforma pensioni 2024 alla sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico italiano, che non sarà a rischio se nel mercato del lavoro entreranno più donne e più giovani. Proprio ai giovani è stato rivolto un pensiero particolare dal Presidente dell’Inps Gabriele Fava, secondo cui occorre offrire loro opportunità di lavoro regolare e stabile, oltre che un’adeguata informazione circa la “questione previdenziale” e la necessità di costruire un “salvadanaio previdenziale”, in modo da far sì che un domani abbiano una pensione di importo adeguato.



RIFORMA PENSIONI 2025, LE DICHIARAZIONI DI SCHLEIN E BALLARÉ

Intanto con l’avvicinarsi della messa a punto della Legge di bilancio la Segretaria del Pd Elly Schlein evidenzia che non permetterà al Governo di fare cassa sulle pensioni come ha provato a fare lo scorso anno tramite Opzione donna. Il Presidente di Manageritalia Marco Ballaré, invece, in un colloquio con Adnkronos/Labitalia sottolinea l’importanza di introdurre la flessibilità pensionistica senza che questa penalizzi i giovani o possa mettere a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale. Dal suo punto di vista, inoltre, occorre evitare nella riforma pensioni 2025 di protrarre interventi che incidano negativamente sull’indicizzazione delle pensioni. Per Ballaré potrebbe infine essere utile incentivare forme di pensionamento graduali in grado di aiutare anche la trasmissione di conoscenze tra lavoratori anziani e giovani.



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