RIFORMA PENSIONI 2025, LA POSSIBILITÀ PER CHI INIZIA A LAVORARE
Per i nuovi assunti in questo 2025 c’è una novità riguardante il loro futuro pensionistico che è stata introdotta con la riforma pensioni 2025 nella Legge di bilancio. Il Sole 24 Ore ricorda infatti che questi neo lavoratori potranno volontariamente incrementare di due punti percentuali il montante contributivo usufruendo di una deduzione dal reddito pari al 50% del versamento volontario (anche presso la Gestione separata dell’Inps). Tale incremento del montante contributivo non potrà però essere utilizzato per il raggiungimento delle soglie di assegno minimo per accedere alla pensione con il sistema contributivo pieno e i suoi effetti saranno comunque visibili sulla pensione solo una volta raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia.
RIFORMA PENIONI 2025, LA POSSIBILITÀ DI LAVORARE DA PENSIONATI
Intanto dal secondo report dell’Osservatorio Enpaia-Censis del mondo agricolo emerge che l’aumento dell’età pensionabile è vista dal 65,1% degli intervistati come una costrizione alla libertà individuale, ma circa il 70% ritiene che si debba permettere ai pensionati di poter continuare a lavorare se vogliono. Questo a causa probabilmente anche dell’importo delle pensioni che rischia di essere sempre più esiguo e meno in grado di garantire una serena vecchiaia. Una conferma in tal senso arriva da Onofrio Rota, Segretario generale della Fai-Cisl, che interpellato da Askanews spiega che i lavoratori agricoli ottengono poco più dell’assegno sociale, dunque poter lavorare oltre l’età pensionabile sarebbe “uno strumento necessario”.
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