RIFORMA PENSIONI 2025, CAMBIA IL PENSIONAMENTO D’UFFICIO
Con l’abolizione del “limite ordinamentale” inserito nella Legge di bilancio arriva un’importante novità per i dipendenti della scuola riguardo la riforma pensioni 2025. Quanti di loro, infatti, compiranno 65 anni entro il prossimo 31 agosto non saranno pensionati d’ufficio, ma potranno decidere di proseguire nella loro attività fino a quanto non avranno compiuto i 67 anni. Resta da capire quanti vorranno esercitare questa opzione, anche se non va trascurato il fatto che c’è chi potrebbe preferire ricevere ancora lo stipendio visti anche i tempi d’attesa necessari per riuscire a ottenere l’erogazione del Tfs/Tfr. Sempre a proposito di manovra, Alessandro Cattaneo, intervistato da affaritaliani.it, spiega che i segnali dati sulle pensioni sono stati “troppo esigui”.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI GIORGETTI
Il responsabile Dipartimenti di Forza Italia aggiunge di sperare che entro fine legislatura si possa fare di più, anche se finora si è comunque passati da 560 a 620 euro al mese per le minime. Tuttavia, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante il dibattito nell’aula del Senato prima del voto che ha dato via libera alla Legge di bilancio ha voluto evidenziare che il Governo ha garantito alle pensione medio-basse il recupero “dell’inflazione registrata e non solo”. Un risultato che viene riconosciuto anche dal Segretario generale della Cisl Luigi Sbarra in un’intervista ad Avvenire, insieme ad altre misure contenute nella Legge di bilancio appena approvata dal Parlamento grazie al voto del Senato di sabato.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.