Sulla riforma pensioni 2025 il Governo Meloni sta trovando nuove inventive e idee così da poter salvaguardare gli assegni futuri (specialmente quelli destinati ai giovani d’oggi). Il problema è sempre lo stesso: poche risorse finanziarie per poter trovare una soluzione.
Recentemente è stata eseguita un’analisi sul futuro previdenziale. Si è evidenziato che la pensione di vecchiaia sarà troppo bassa e l’importo erogato nell’assegno potrebbe essere perfino al limite della “sopravvivenza”(se adeguata alle aspettative sul costo della vita).
Riforma pensioni 2025: la nuova soluzione della Lega
Quasi sicuramente la riforma pensioni 2025 non potrà godere di Quota 41 per tutti. E allora la Lega ha presentato un nuovo piano – presentato dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon – che prevedrebbe di accantonare una parte di TFR che oggi è destinato a restare in azienda.
Dato che non tutti possono investire su una pensione complementare, la Lega ha pensato di destinare una parte del TFR che oggi viene lasciata in azienda alle pensioni (convertendo la somma di denaro accumulato in contributi previdenziali).
Tagliando una parte del Trattamento di Fine Rapporto e destinandolo alle pensioni è possibile recuperare parte delle risorse mancanti. Una soluzione per trovare dei fondi e far sì che gli assegni previdenziali siano più alti.
Un taglio del 25%
Al momento si discute di un taglio del TFR pari al 25%. Questa percentuale dovrebbe permettere di godere di un assegno pensionistico più alto ma anche di poter smettere di lavorare e uscire in anticipo (vedremo in che modo).
Claudio Durigon è fortemente preoccupato sul tema delle “pensioni fragili o addirittura povere e lontane nel tempo, soprattutto per i giovani”. I motivi sono semplici: discontinuità lavorativa e stipendi bassi che non garantiscono un versamento importante dei contributi INPS.
Se è pur vero che questa misura mira a far uscire anticipatamente i lavoratori dal lavoro, allo stesso tempo secondo una stima generica tagliando il 25% del TFR non cambierebbe molto. Si avrebbero circa 16.500€ annui di contributi INPS (ipotizzando un TFR di 2.200€ annui e trent’anni di carriera).
Molto probabilmente se si vorranno avere delle pensioni nel 2025 e in avanti più sostanziose occorrerà tagliare una percentuale maggiore del TFR o trovare più risorse finanziarie e sacrificarne una parte attualmente destinate ad altre misure.