RIFORMA PENSIONI 2025, GLI ISCRITTI ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Che l’andamento demografico ponga una sfida importante al sistema previdenziale del nostro Paese è noto. Difficile è capire quali siano le soluzioni che si possono adottare per farvi fronte considerando anche il contesto che viene descritto da un’analisi della Federazione globale delle assicurazioni, risalente al 2023, i cui risultati vengono riassunti dal Sole 24 Ore. Infatti, se da un lato difficilmente gli Stati possono aumentare le prestazioni previdenziali pubbliche, dall’altra solo un lavoratore su tre si è iscritto alla previdenza complementare per poter integrare la propria futura pensione. Dunque, se non si invertirà la rotta, c’è il rischio di ritrovarsi in età avanzata con un reddito inadeguato.
RIFORMA PENSIONI 2025, LA CAMPAGNA INPS
L’Inps ha invece dato il via alla prima fase del processo di accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati all’estero per gli anni 2025 e 2026, che durerà fino a luglio e riguarderà i residenti America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi. Le attestazioni inviate da Citibank a partire da metà della prossima settimana dovranno essere restituite entro il 15 luglio per non vedersi sospesa l’erogazione della pensione da settembre. Intanto il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini critica il piano RearmEurope, ricordando che considerando le esigenze che ci sono, a partire da scuola, sanità e pensioni, non si può sentire parlare di utilizzare 800 miliardi di euro per comprare armi.
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