RIFORMA PENSIONI 2025, LE RICHIESTE DEI SINDACATI DELLA SCUOLA
Nel mondo della scuola stanno per riaprirsi i termini per la presentazione della domanda di cessazione dal servizio a partire dal prossimo 1° settembre per usufruire delle misure di anticipo pensionistico contenute nell’ultima Legge di bilancio, che sono di fatto una proroga di quelle già in vigore lo scorso anno. Giovedì si è tenuto un incontro informativo coi sindacati di categoria presso il ministero dell’Istruzione e del Merito, a seguito del quale la Flc-Cgil ha chiesto di specificare nella circolare che l’Inps diffonderà: la possibilità di usufruire di incentivi alla permanenza sul posto di lavoro; la nullità dei collocamenti a riposo d’ufficio vista l’innalzamento del limite ordinamentale.
RIFORMA PENSIONI 2025, LA DELIBERA DELL’INPGI SULLA RIVALUTAZIONE
Richieste analoghe sono arrivate dalla Cisl Scuola, che ha segnalato altresì la mancanza di ogni riferimento alla possibilità di prestare servizio fino a 70 anni. Da parte ministeriale è stata dichiarata la volontà di riaprire il confronto con l’Inps in modo da poter fornire i chiarimenti proposti dai sindacati con un’ulteriore nota di approfondimento che sarà valutata con le organizzazioni dei lavoratori. Intanto il Cda dell’Inpgi ha approvato i provvedimenti relativi alla rivalutazione delle pensioni, che sarà pari allo 0,8%. Inoltre, è stato stabilito che per ottenere l’accredito di 12 mesi di anzianità contributiva occorrerà un reddito annuo di almeno 18.555 euro. Diversamente, l’anzianità verrà accreditata in modo proporzionale rispetto ai 12 mesi.
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