Lega Nord insiste sul trovare una soluzione per attuare la riforma pensioni 2025. Fino alla fine dell’anno o comunque alla scadenza delle prossime misure (Quota 103; Ape Social e Opzione Donna) è certo che le risorse finanziarie sono poche e le speranze di trovare nuovi fondi quasi nulle.

Matteo Salvini recentemente ha confessato di “lavorare sulla riforma previdenziale per agevolare chi non ce la fa più” e di voler conquistare Quota 41 per tutti proprio come lo ha ribadito in diverse occasioni (e lo testimoniano le innumerevoli promesse durante le campagne elettorali).



Riforma pensioni 2025: Quota 41 può essere realmente applicata?

L’applicabilità di Quota 41 alla riforma pensioni 2025 lascia dei dubbi sugli innumerevoli fondi economici che occorrerebbero. Con questa misura i lavoratori potrebbero uscire dal lavoro semplicemente versando 41 anni di contributi previdenziali e indipendentemente dall’età anagrafica.



Ultimamente l’argomento è stato affrontato da diversi esponenti politici tra cui anche Giorgetti che ha svelato un problema meno discusso (l’aspetto demografico e preoccupante in Italia). .

Gli obiettivi che sembravano essere concreti, oggi pare siano sfumati nel nulla. Dal superamento della riforma pensioni della Fornero (mai avvenuta salvo alcune misure che l’andassero ad accompagnare) all’applicazione di Quota 41 per tutti (oggi infattibile per le poche risorse finanziarie a disposizione del Governo).

Salvini continua ad insistere e credere in quel che promette:

Dobbiamo farcela principalmente per agevolare chi non ce la fa più e ha la schiena rotta al ritorno alla vita familiare.



Riforma pensioni 2025? Ipotesi più concrete

La riforma pensioni del 2025 difficilmente potrà vedere la luce: metà settembre l’Italia dovrà presentare all’UE un piano di ristrutturazione del debito a causa del deficit economico da cui non è più uscita.

Nel frattempo la Lega ha in mente una nuova Quota 41 che potrebbe essere introdotta a patto che vengano “penalizzati gli importi sugli assegni”, infatti l’unica soluzione per attuarla è proporre il calcolo tramite il sistema contributivo e non retribuivo come avveniva prima del 1996.