RIFORMA PENSIONI 2024, LE PAROLE DI BINI SMAGHI
Secondo Simone Bini Smaghi, l’impianto della riforma pensioni Fornero è valido e continua a essere l’elemento centrale del sistema pensionistico italiano, che però dovrà affrontare sfide importanti, in particolare determinate dalla demografia. Probabilmente, quindi, ci saranno assegni di importo più basso di oggi, considerando anche il passaggio pieno dal sistema retributivo a quello contributivo. Intervistato dal Giornale d’Italia, il Vice Direttore Generale di Arca Fondi Sgr, aggiunge che la previdenza complementare sarà indispensabile per compensare la diminuzione degli importi delle pensioni pubbliche. Bisognerebbe, quindi, cercare di renderla obbligatoria o semi obbligatoria, con provvedimenti simili a uno inserito nella Legge di bilancio.
RIFORMA PENSIONI 2024, IL COMMENTO DI SUMMA (SPI-CGIL) ALLA MANOVRA
Bini Smaghi cita, infatti, la misura che consente di utilizzare la rendita della previdenza complementare per raggiungere la soglia minima dell’importo dell’assegno necessaria a utilizzare la pensione anticipata a 64 anni. Misura che viene, però, bocciata dal Segretario generale dello Spi-Cgil Basilicata Angelo Summa, che la definisce una beffa. Questo perché saranno necessari più anni di contribuzione per andare in pensione a 64 anni (25 anni che diventeranno 30 dal 2030). Secondo il sindacalista, occorre cercare di aumentare i salari per far sì che ci siano pensioni di importo più alto in un sistema che non supera riforma pensioni della Fornero, ma anzi tende a rafforzarla nella sua rigidità, nonostante la proroga di Quota 103, Opzione donna e Ape social.
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