RIFORMA PENSIONI 2025, LE MISURE NELLA MANOVRA

La Legge di bilancio, in tema di pensioni, vede confermate le misure di anticipo in vigore quest’anno: Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Inoltre, tramite una detassazione, viene rafforzato il bonus Maroni per quanti decideranno di restare a lavorare pur avendo maturato i requisiti di accesso alla quiescenza. Nella riforma pensioni 2025 non ci sarà più un blocco all’indicizzazione delle pensioni, mentre per le minime ci sarà un mini-rialzo che potrebbe portarle a 630-640 euro al mese. Si studiano anche misure per rafforzare la previdenza complementare, oltre il nuovo semestre di silenzio-assenso. L’Inps ha intanto stabilito una decorrenza unica (da gennaio dell’anno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro) per l’Ape social destinata ai lavoratori agricoli disoccupati.



RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BOMBARDIERI

Approvata la Legge di bilancio è verosimile che il Governo la illustrerà alle parti sociali. Il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ricorda che le richieste unitarie dei sindacati sulle pensioni, come su altri temi, sono note all’Esecutivo, che però non farà altro che convocare un confronto su una manovra già decisa e senza possibilità di modifiche sostanziali. Intanto la Cgil del Trentino evidenzia che maggioranza e opposizione in consiglio regionale, tramite la legge sulla previdenza, stanno di fatto creando i presupposti per un ritorno ai vitalizi dei consiglieri dando anche loro la possibilità di riscattare già a 60 anni le loro posizioni previdenziali. Per il sindacato, bisognerebbe invece agganciare la previdenza dei consiglieri all’età pensionabile media dei normali lavoratori.



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