RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI SUL GENDER GAP PREVIDENZIALE
È nota l’esistenza di un gender gap retributivo che, sommato alle carriere maggiormente discontinue per le donne rispetto agli uomini, o svolte perlopiù con contratti part-time, crea un divario di genere anche a livello pensionistico. Silvia Pasqualotto, in un articolo pubblicato su Alley Oop, sezione del sito del Sole 24 Ore, spiega, però, che a causare questo divario è anche il livello di competenza ed educazione finanziaria. Infatti, da un’indagine condotta dall’Università di Milano-Bicocca con Alleanza Assicurazione e First-Cisl emerge che le donne, col senno di poi, avrebbero voluto risparmiare di più durante la loro vita lavorativa o aderire alla previdenza complementare, ma non erano molto informate sul tema.
RIFORMA PENSIONI 2025, GLI EMENDAMENTI ALLA MANOVRA
Intanto in una lettera inviata al Collegio cardinalizio, papa Francesco ha evidenziato la necessità di una riforma delle pensioni in Vaticano, dal momento che la sostenibilità del Fondo pensioni a medio termine appare a rischio. La missiva del Santo Padre ha generato qualche preoccupazione tra i lavoratori del Vaticano che temono di veder decurtate le loro prestazioni pensionistiche o di essere penalizzati da cambiamenti delle regole per accedere alla quiescenza. Sul fronte della Legge di bilancio, invece, non ci sono solo gli emendamenti sul silenzio-assenso relativo alla previdenza complementare, ma anche la richiesta di aumentare le minime a 623 euro e la possibilità per le imprese di usare i premi aziendali per agevolare le uscite dal mondo del lavoro.
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