RIFORMA PENSIONI 2025, LE OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO SULLE MINIME
Le opposizioni vanno all’attacco del Governo sull’entità dell’aumento delle pensioni minime, pari a 1,8 euro al mese e non a 3 euro come si pensava fino a qualche giorno fa. Secondo il Partito democratico, l’Esecutivo dovrebbe chiedere scusa al Paese. Il Movimento 5 Stelle, tramite il suo capogruppo al Senato Stefano Patuanelli, parla invece di patrimoniale sulle pensioni e di distruzione del ceto medio, oltre a ricordare che non c’è traccia della cancellazione della Legge Fornero che era stata promessa dalla maggioranza. Infine, il capogruppo al Senato di Alleanza Verdi Sinistra Peppe De Cristofaro definisce l’aumento una mancetta miserabile offensiva per i pensionati che devono fare i conti coi prezzi in rialzo.
RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DELL’OCSE
Intanto l’Ocse sottolinea l’importanza di cercare di garantire la resilienza dei sistemi pensionistici dei diversi Paesi e anche prevedere delle soluzioni flessibili nella fase di pagamento della pensione per fare in modo che sia garantito un reddito per tutta la vita del pensionato insieme alla liquidità per spese impreviste. Essenziale è quindi l’educazione finanziaria dei cittadini, chiamati anche a provvedere con la previdenza complementare a migliorare la propria futura situazione. In questo senso da una ricerca svolta da Euromedia Research per il fondo complementare Fon.Te, il 66,7% di chi lavora nel terzo non sa quando andrà in pensione e il 55,8% ritiene avrà un tenore di vita post-pensionamento inferiore a quello attuale.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.