RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI PORTA
Le scelte fatte da Governo e Parlamento nella Legge di bilancio in tema di riforma pensioni 2025 continuano a far discutere e Fabio Porta, deputato del Partito democratico eletto all’estero, ricorda che per gli italiani residenti fuori dal nostro Paese le novità portate non sono certo positive, a partire dal blocco delle indicizzazioni per chi non percepisce un assegno di importo fino al minimo, fino ad arrivare all’impossibilità, non formale ma sostanziale, di utilizzare i canali di pensionamento anticipato come Opzione donna e Quota 103. Dal canto suo il deputato del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti ricorda che l’aumento delle bollette di luce e gas metterà in difficoltà chi percepisce la pensione minima aumentata di soli 1,8 euro al mese.
RIFORMA PENSIONI 2025, LA BATTAGLIA DELL’ANIEF
L’Anief, invece, continua a combattere la sua battaglia per fare in modo che venga varata una specifica finestra di pensionamento per il personale della scuola a 60 anni. Il Presidente nazionale del sindacato autonomo Marcello Pacifico in un’intervista alla Stampa ha ricordato che nel comparto ci sono più di 235.000 lavoratori che hanno oltre 60 anni, fattore che determina una differenza di età con gli studenti tra le più alte al mondo. L’Anief, tramite una petizione online, chiede anche il riscatto gratuito della laurea ai fini pensionistici per chi lavora nella scuola. L’Inps ha intanto aggiornato a fine 2024 i tassi validi per i prestiti con cessione del quinto della pensione il primo trimestre di quest’anno.
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