RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI LUCASELLI

Continuano a far discutere i provvedimenti contenuti nella Legge di bilancio, anche per quel che riguarda le pensioni. La deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli ha spiegato che l’aumento delle minime di tre euro al mese rappresenta “un aggiustamento sull’inflazione e da qui in poi si partirà sul programma di crescita”. Tuttavia, la Federazione anziani e pensionati delle Acli di Arezzo ritiene che questo incremento rappresenti un vero e proprio affronto e ricorda che i pensionati continuano a patire gli effetti della crisi e anche gli effetti del blocco parziale delle indicizzazioni delle pensioni che non verrà rinnovato, ma che farà sentire comunque i suoi effetti fino a fine anno e rappresenterà una perdita perenne di poter d’acquisto.



RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DI MARINO

Mauro Marino, dal canto suo, in un articolo pubblicato su pensionipertutti.it spiega che ripetere, da parte della maggioranza, che le minime verranno portate a 1.000 euro al mese entro la fine della legislatura è segno di mancanza di serietà, dato che non sarà possibile raggiungere tale importo vista la situazione economica attuale e quella che lo stesso Governo prevede per i prossimi anni. Secondo l’esperto di riforma pensioni, nel corso dell’iter parlamentare della Legge di bilancio potrebbe esserci un lieve aumento delle minime, per esempio di 10-15 euro al mese, come pure un intervento sulla previdenza complementare, ma l’impianto previdenziale resterà di fatto immutato e non ci sarà una vera riforma quanto mai necessaria.



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