Ci si avvicina alla fine del 2024 e i contribuenti italiani iniziano a domandarsi se la riforma pensioni prevista per il prossimo anno (2025) sarà una proroga di quella attuale oppure verrà riformulata da zero.

Attualmente la Legge di Bilancio ha previsto l’applicazione di Opzione Donna, Quota 103 e Ape social con non poche difficoltà di accesso. Poco prima dei risultati delle elezioni europee la speranza di vedere Quota 41 per tutti era molto più accesa rispetto ad oggi.



Lo scenario della riforma pensioni nel 2025

Entro il mese di luglio il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro dovrebbe presentare dei documenti tecnici al cui interno verranno evidenziate le criticità del sistema previdenziale italiano.

Quel che è certo è il problema riconducibile alle poche risorse finanziarie dell’Italia, motivo per cui le stesse andrebbero ridimensionate in base alle priorità della nostra penisola. Poi entro i primi di ottobre dovrebbe esser resa pubblica la proposta di disegno di legge contenente i dettagli della prossima riforma pensioni 2025.



Il quadro macroeconomico del Documento di Economia e Finanza è preoccupante: i fondi non sarebbero sufficienti a riformulare una nuova riforma previdenziale, ma allo stesso tempo le perplessità di estendere Quota 41 a più soggetti sono sempre maggiori.

A fine anno le scelte finali non sono molte: prorogare alcune delle misure attuali oppure appoggiarsi alla soluzione ipotizzata da CNEL: realizzare 4 documenti tecnici riguardanti la previdenza di contribuzione e obbligatoria, le casse dei liberi professionisti e la previdenza complementare.

Il compito è stato affidato lo scorso febbraio a dei gruppi di lavoro incaricati di redigere un cronoprogramma che tracci una roadmap per arrivare ad una conclusione: istituire una riforma previdenziale in ottica futuristica.