La riforma pensioni 2025 quasi sicuramente vedrà l’obbligo del TFR nei confronti soprattutto dei giovani neoassunti. Una soluzione che mira a rendere più “ricca” la previdenza sociale che gli spetterà nel futuro (una volta abbandonato il lavoro).

E anche se le risorse finanziarie scarseggiano a dar forza al concetto di rendere più ricche le pensioni è la ministra del Lavoro, Marina Calderone dopo aver terminato una intervista a Radio 24.



Riforma pensioni 2025, obiettivo: rendere gli assegni più ricchi

Ci avviciniamo alla prossima Manovra di bilancio e sulla riforma pensioni 2025 non sembrano esserci dubbi: obbligare a metter da parte una determinata percentuale del TFR da destinare al fondo previdenziale complementare sembra esser la scelta più sensata che si possa fare.



All’intervista a Radio 24 la ministra Calderone si è detta propensa a quest’ultima misura, tanto da averla rafforzata esponendo la sua tesi:

Non sarà stravolgente però credo sia importante coniugare i due percorsi, la pensione pubblica e quella complementare. Non perché il primo pilastro possa essere sufficiente perché con il sistema contributivo se si versa tanto il rendimento sarà adeguato ma è un supporto ulteriore ma anche un modo di essere previdenti, di guardare al futuro in un’ottica di risparmio.

Il futuro dei giovani è – alle condizioni attuali e previdenziali – “critico”.  L’accantonamento del TFR potrebbe assicurare delle pensioni più ricche e conseguenzialmente un futuro migliore.



L’accantonamento obbligatorio del TFR

L’accantonamento obbligatorio del TFR prospettato per la prossima pensione 2025 potrebbe essere certo. La differenza sta nei “beneficiari” di questa misura, ovvero tra i neoassunti e coloro che invece hanno già un impiego.

I neoassunti vedranno l’accantonamento del TFR di circa il 25% da dover destinare al fondo pensionistico. Dunque si vedranno un assegno complementare che si aggiungerà a quello obbligatorio e pubblico.

Quanto per i lavoratori già impiegati si starebbe opzionando la possibilità di inserire la clausola “silenzioassenso“, ovvero accantonare in modo automatico il TFR salvo decisione contraria che dovrà essere comunicata con anticipo.