RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI DIDONÈ
Emilio Didonè, Segretario generale della Fnp-Cisl, accoglie con favore l’annuncio del ministro dell’Economia Giorgetti circa la rivalutazione piena delle pensioni prevista nella Legge di bilancio insieme al nuovo aumento delle minime. Per quanto concerne quest’ultimo aspetto, ancora non è chiaro quale sarà l’importo definitivo, perché Forza Italia potrebbe premere, soprattutto durante l’iter parlamentare, per arrivare almeno a 630 euro mensili. Didonè chiede anche una riforma pensioni 2025 complessiva che aumenti gli assegni per tutti, in modo da evitare paure e preoccupazioni in età avanzata, anche perché i pensionati sono esclusi da misure positive come il cosiddetto bonus Natale, che resta riservato ai lavoratori dipendenti.
RIFORMA PENSIONI 2025, L’ATTESA DI BARBAGALLO
Il sindacalista vorrebbe anche pensioni contributive di garanzia per i giovani, interventi sulla previdenza complementare, la separazione contabile tra spesa assistenziale e previdenziale e un intervento per evitare il differimento del pagamento del Tfs/Tfr dei dipendenti pubblici che può comportare un’attesa che può arrivare anche a sette anni, nel caso si utilizzi un canale di pensionamento anticipato. Le parole di Giorgetti sulla rivalutazione piena delle pensioni viene accolta positivamente anche dalla Uilp, il cui Segretario generale Carmelo Barbagallo attende comunque il testo definitivo della manovra per poter constatare l’effettiva concretizzazione dell’annuncio. Testo che dovrebbe arrivare in Parlamento all’inizio della prossima settimana.
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