RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI ANDREANI

Venerdì 29 novembre anche la Uiltucs, il sindacato di categoria dei lavoratori del terziario, turismo, commercio e servizi, aderente alla Uil, si fermerà per lo sciopero generale. Il Segretario generale Paolo Andreani, intervistato da Adnkronos/Labitalia, ricorda che tra le ragioni della mobilitazione c’è anche il fatto che non si fa nulla contro il lavoro sempre più precario che porterà ad avere pensionati sempre più poveri in futuro. Questo vale in particolare per giovani e donne che, con il sistema contributivo pieno, rischiano di andare in pensione a 74 anni percependo 1.000 euro al mese oppure di arrivare alla minima nel caso di un’attività svolta part-time. Occorrono, dunque, contratti di lavoro di qualità per evitare una povertà previdenziale.



RIFORMA PENSIONI 2025, LE RIVENDICAZIONI DELL’USB PENSIONATI

Allo sciopero generale si prepara anche l’Usb Pensionati (la data è già stata fissata dall’Unione sindacale di base per il 13 dicembre), rivendicando l’innalzamento delle minime a 1.000 euro, una tassazione per le pensioni pari al 12%, in linea con la media europea, la cancellazione dei metodo contributivo per il calcolo della pensione, la tutela del Tfr in azienda anziché doverlo destinare ai fondi pensione. Intanto la Confsal Unsa Esteri auspica che nell’iter parlamentare della Legge di bilancio si possa arrivare a cancellare la norma che prevede il blocco delle indicizzazioni delle pensioni erogate all’estero purché non corrispondenti al minimo, anche perché sembra essere in contrasto con il dettato costituzionale.



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